A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio – 3° Tempo è intervenuto il prof. Guido Trombetti col suo editoriale: “Dopo la partita con il Parma possiamo fare alcune osservazioni. La prima è che con l’ingresso in campo di Lukaku è finalmente cominciata, davvero, l’Era di Antonio Conte al Napoli. Abbiamo visto un giocatore di grandissima personalità che, appena entrato in campo, in modo quasi magico è diventato il leader della squadra. Ha invitato i compagni a restare calmi, riflettere, ha dato la sensazione di essere un giocare abituato a rappresentare in campo un riferimento. Un fatto molto positivo. Se ci pensate, Antonio Conte aveva organizzato una squadra, un gioco fondato sulla presenza di Lukaku. Anche lo stesso Raspadori era chiamato ad andare incontro alla palla, come se ci fosse Lukaku. È per questo che è stato automatico trovarsi a suo agio, perché la squadra era già abituata alla sua presenza. Al di là del gol che ha sempre una percentuale di casualità. Accanto all’esordio di Lukaku, però, c’è un’altra cosa su cui fissare l’attenzione: l’affare Osimhen. Lasciamo perdere, per un attimo, di chi sia la responsabilità, resta il fatto che Osimhen è fuori rosa. Una domanda è inevitabile: vi pare mai possibile che passa un anno in tribuna uno dei 5 attaccanti più forti del mondo? Questo è un punto cruciale. È una situazione estremamente difficile e imbarazzante. Credo che, passata la sosta della Nazionali e raffreddati un po’ i bollenti spiriti, il Napoli e Osimhen debbano trovare un punto d’accordo perché si vive male con un giocatore di quel livello che viene messo ai margini della squadra. Ciò che appare chiaro è che Antonio Conte non ne vuole neanche sentire parlare, non perché non conosca il valore o l’importanza del giocatore, ma Antonio Conte teme che il reintegro di Osimhen significhi introdurre nello spogliatoio un elemento di forte agitazione. Osimhen ha un carattere difficile, non è gradito a parecchi compagni, viene trattato come il figlio della gallina bianca. La mia domanda è questa: non sono un tecnico, ma un allenatore dell’intelligenza di Antonio Conte, si può permettere di tenere fuori rosa uno degli attaccanti più forti del mondo? Vedete quanto è complicato l’orizzonte del Napoli in questo momento. Chiudo dicendo che al presidente va tutta la mia ammirazione per aver tenuto botta e per non essersi fatto ricattare dall’entourage di Osimhen e dai fondi che volevano realizzare un affare che prevedeva 65-70 milioni per la società e il doppio per il calciatore solo”.
Francesco De Luca: “Osimhen ha rifiutato di rimanere ad ingaggio ridotto ed ha chiuso con il Napoli
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